Il bimbo era nato a Novi in arresto cardiaco per via del cordone stretto al collo
Otterranno un milione di euro come risarcimento i genitori di un neonato che venne alla luce nel 2006 all'ospedale di Novi Ligure con un grave handicap.
Soldi che saranno versati dalla Asl alla famiglia, perché a causare quei problemi sarebbero stati gli errori dei medici al momento del parto.
Dopo un travaglio lungo quattro ore e una serie di complicazioni per via del cordone ombelicale stretto attorno al collo, il neonato venne a luce in arresto cardiocircolatorio, dovuto alla mancanza di ossigeno.
Dopo i primi giorni, i pediatri notarono che il piccolo era poco reattivo e non succhiava il latte e diagnosticarono in breve tempo una tetraparesi spastica distonica, che da allora ha segnato in modo importante la sua vita e quella della famiglia.
Inizialmente i genitori avevano cercato di ottenere giustizia in tribunale, ma quando si rivolsero a un legale i termini per la prescrizione erano già scattati. Poi le parti hanno preferito arrivare a una transazione economica a cui si è giunti davanti al giudice tutelare di Alessandria, Chiara Russo. Un milione di euro per risarcire la famiglia del bimbo, che ormai è adolescente.
Secondo le perizie richieste dagli avvocati della famiglia, fu proprio la mancanza d'ossigeno, che i medici avrebbero dovuto risolvere tagliando immediatamente il cordone ombelicale e procedendo con un parto cesareo, a provocare la disabilità nel bambino. "Quei comportamenti - hanno detto - furono la causa di gravi lesioni”.